LO STUDIO

L’Atelier: Locus Vivens
Lo studio di un artista si configura come una proiezione concreta del suo approccio al lavoro, al punto da poter essere considerato esso stesso un’opera d’arte vivente. Esso plasma e articola il linguaggio simbolico attraverso il quale l’artista esprime la propria visione e dialoga con il mondo.

Materia et Innovatio
L’Atelier Nespolo è un crocevia tra tradizione e innovazione, dove arte e tecnologia convivono in un laboratorio creativo nel cuore di Torino.
L’Atelier di Ugo Nespolo si configura come un’entità pulsante nel cuore di Torino, al tempo stesso laboratorio creativo e spazio espositivo. Questo luogo, epicentro della produzione artistica, incarna una sintesi tra tradizione e innovazione, adattandosi all’evoluzione del mondo contemporaneo. Accanto ai colori acrilici, ai legni, alle carte pregiate e agli inchiostri che danno forma a dipinti e disegni, si trovano strumenti tecnologici come plotter da stampa, stampanti 3D e applicazioni digitali, segno di un approccio aperto al futuro senza rinunciare alle radici materiali dell’arte.
Un elemento distintivo dello studio è la sala dedicata al cinema, dove le cineprese analogiche Super 8 dialogano con avanzati sistemi digitali di ripresa e montaggio, offrendo così una continuità tra passato e presente nel linguaggio visivo. L’atelier, in questo senso, non è soltanto un luogo fisico, ma un crocevia di temporalità e linguaggi, un laboratorio vivente della creatività.
Un luogo dinamico che unisce tradizione e innovazione, dove diverse forme artistiche convivono e si evolvono in sintonia con le nuove tecnologie.

Oltre alla varietà delle espressioni creative, è il dialogo tra i decenni a conferire una dimensione storica all’atelier, un intreccio che scrive una narrazione tangibile e carica di significato, dove le epoche si sovrappongono e si intersecano in un continuo scambio di influenze e riflessioni.
Ogni ambito esplorato dall’arte di Ugo Nespolo trova una sua specifica collocazione all’interno del suo atelier, che si configura come una “casa” in grado di accogliere le molteplici espressioni artistiche del Maestro. L’Arte Povera, il cinema, la pittura e la scultura non solo coesistono, ma si intrecciano in uno spazio che diviene sintesi delle diverse dimensioni artistiche, un luogo in cui ciascun linguaggio trova la propria identità e si arricchisce reciprocamente.
