LE OPERE

Creatività senza confini
Dalla pittura alla scultura, dal cinema al design, Nespolo ha esplorato ogni campo con straordinaria creatività e inventiva, adottando nuove tecniche e tecnologie a ogni occasione e ampliando il suo universo artistico senza confini.

Un linguaggio multiforme in continua evoluzione
L’incontenibile eclettismo, le numerose frequentazioni nel mondo dell’arte e l’esperienza newyorkese hanno plasmato un linguaggio in costante evoluzione, capace di adattarsi a ogni spazio e contesto con cui Nespolo entra in dialogo.
L’arte di Nespolo è un continuo viaggio attraverso stili, tecniche e mondi, spinta dall’incontenibile eclettismo che caratterizza ogni sua opera. La sua curiosità e la volontà di esplorare senza limiti l’hanno portato a frequentare i più diversi ambienti artistici, da quelli europei alle metropoli internazionali, con un’attenzione particolare per la scena newyorkese, dove l’incontro con le avanguardie ha segnato un capitolo fondamentale della sua carriera. Ogni esperienza, ogni confronto ha contribuito a plasmare un linguaggio visivo che non si ferma mai, ma evolve continuamente, arricchendosi di nuove forme, significati e contaminazioni.
Questa evoluzione costante è anche un tratto distintivo del suo lavoro: un linguaggio che non si adatta passivamente ai contesti, ma che riesce a trasformarli, adattandosi con fluidità e forza a ogni spazio in cui entra in dialogo. Che si tratti di una tela, di una scultura o di un’installazione, l’opera di Nespolo trova sempre una nuova dimensione, un nuovo modo di entrare in relazione con il pubblico, dimostrando come la capacità di rinnovarsi e sperimentare sia la vera essenza della sua arte.
Dalle avanguardie storiche all’impiego dell’arte come strumento di comunicazione globale, emerge una strategia espressiva capace di coniugare le dimensioni dell’arte alta con quelle dell’arte popolare. Questa commistione genera una pluralità di significati, offrendo chiavi di lettura stratificate e accessibili a differenti livelli di interpretazione.
Gli anni dell’avanguardia
La sperimentazione e gli anni dell’avanguardia hanno arricchito il percorso artistico di Nespolo, che ha partecipato alle prime mostre dell’Arte Povera curate da Germano Celant, contribuito al Primo Concerto Fluxus italiano con Ben Vautier e realizzato film d’artista con figure come Enrico Baj Lucio Fontana, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Allen Ginsberg ed Edoardo Sanguineti, mettendo le basi per un percorso artistico in continua mutazione.

Molotov, 1968

Il percorso creativo si configura come una successione di fasi strettamente interconnesse, in cui ogni passaggio contribuisce ad arricchire e stratificare la dimensione ontologica dell’opera, aggiungendo progressivamente nuovi livelli al suo significato e alla sua essenza.
L’opera di Nespolo prende avvio da un’idea originaria, spesso tradotta inizialmente in piccoli bozzetti su carta, che progressivamente acquistano autonomia. Questo processo creativo si sviluppa in forme imprevedibili, trasformandosi in dipinti, sculture, multipli, stampe o disegni, a seconda del flusso che guida l’evoluzione dell’opera. Tale dinamismo conferisce a ogni progetto un senso di perenne vitalità, sia che si tratti di lavori espressivi puramente artistici, sia che siano opere destinate alla comunicazione, un ambito in cui l’artista ha saputo esprimere con forza la propria inventiva.
Ogni fase del processo creativo viene esaminata e sviluppata con estrema precisione, al fine di tradurre nel modo più fedele e accurato possibile l’idea originaria che costituisce il nucleo dell’opera.


Azzurra, 1983
La visione artistica come linguaggio creativo
L’arte e l’esperienza artistica, poste al servizio della comunicazione, trasformano il messaggio in una forma creativa inedita, situata in un equilibrio dinamico tra l’espressione del gesto artistico e l’intenzionalità comunicativa.
Il poster per Azzurra, la collaborazione con Campari, la decorazione della Metropolitana di Torino, la personalizzazione della Vespa Piaggio e di alcuni modelli di Swatch rappresentano solo una piccola parte del vasto contributo dedicato al mondo della comunicazione. Questi progetti, frutto di un dialogo creativo tra arte e impresa, testimoniano come il connubio tra linguaggi diversi possa generare valore, arricchendo sia le aziende coinvolte che l’artista stesso.
Seguendo l’esempio di Maestri come Fortunato Depero e Marcello Dudovich, Nespolo ha intrapreso un percorso che eleva la comunicazione a forma d’arte. Attraverso la propria sensibilità, ha plasmato messaggi che non solo rispondono a esigenze commerciali, ma che diventano espressioni uniche di un’identità creativa, capaci di lasciare un segno nel tempo.

Qui sopra, lo Swatch Ogu, creato in occasione del 35º Anniversario dell’Azienda svizzera; a lato, la sedia First di Michele De Lucchi, prodotta da Memphis e personalizzata da Ugo Nespolo.
Attraverso un’ampia varietà di tecniche di stampa, l’opera di Nespolo si inserisce nel tessuto della quotidianità, dissolvendo le barriere tra arte e design. Questa fusione consente all’arte di trascendere i confini del museo per incarnarsi negli oggetti d’uso comune, trasformando lo spazio domestico e quotidiano in una galleria diffusa, dove ogni elemento del vissuto diventa potenziale portatore di significato estetico e culturale.
Dalla decorazione di dettagli al design completo di oggetti, l’espressività si manifesta in molteplici forme.

Il cinema d’artista
A partire dagli anni ’60, Ugo Nespolo inizia a utilizzare la macchina da presa con la stessa libertà creativa con cui impugna il pennello, avviando così la sua incursione nel cinema d’artista. Questo medium diviene per lui un veicolo per esplorare un linguaggio sperimentale ispirato al New American Cinema, caratterizzato dalla ricerca di forme espressive libere e innovative.
Attraverso un montaggio serrato, una colonna sonora dal ritmo incessante e uno sguardo dissacrante, Nespolo non si limita a documentare il fermento culturale che anima il movimento dell’Arte Povera, ma lo interpreta, trasformando il cinema in un terreno di riflessione critica. La sua opera filmica si pone, dunque, come un’analisi visiva e concettuale del rapporto tra arte, società e linguaggio, offrendo una prospettiva che sfida le convenzioni estetiche e narrative tradizionali.
Estratti dai film di Ugo Nespolo realizzato da Gallerie d’Italia
